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12th European Television
and Film Forum
Bologna, 14-16 Settembre 2000
Analisi e Report |
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Aspetti sociali della
digitalizzazione
La questione dell'inclusione, vale a dire della
partecipazione di tutti, è un elemento centrale
dell'emergente SI, società dell'informazione.
L'inclusione, o più comunemente definita coesione,
si misura con il grado di partecipazione di un
individuo alla società. Si spera che in futuro
individui di qualunque ceto, che vivano in periferia
o al centro, saranno in grado di svolgere appieno
il loro ruolo nella vita sociale della collettività.
La società dell'informazione dovrebbe contribuire
a ridurre l'esclusione, non ad aumentarla.
Eppure sono in molti ad esprimere la preoccupazione
che le nuove tecnologie dell'informazione e della
comunicazione, aumentino anziché ridurre le diseguaglianze
esistenti. Il rischio è che si sviluppi una società
a due velocità che privilegi coloro che dispongono
delle informazioni rispetto a coloro che ne sono
esclusi. In questo senso, dobbiamo individuare
due livelli di esclusione. Il primo riguarda chi
all'interno delle società occidentali resta fuori
dal cyberspazio per vari motivi. L'altro nasce
dalla contrapposizione tra paesi più industralizzati
e paesi del Terzo mondo, votati in troppi casi,
per condizioni sociopoliticoeconomiche, ad un
perdente ritardo.
Si tratta di una questione ampia e complessa.
Chi gestisce le nuove tecnologie dovrà indubbiamente
svolgere un ruolo importante per contribuire a
far emergere collettività più coesive e integrate,
creando opportunità per ovviare all'esclusione
dei gruppi svantaggiati o marginali.
Su un altro piano va valutato il pericolo che
la società dell'informazione aumenti l'isolamento
individuale anche se vi sono segnali del manifestarsi
di nuove forme di convivialità e di interazione
umana attorno ai nuovi media. Altrettanto importante
è tenere presente che l'ambito virtuale creato
dalle nuove tecnologie può alterare la nostra
percezione della realtà concreta. In entrambi
i casi si deve raccomandare uno studio approfondito
degli effetti reali delle tecnologie dell'informazione
e della comunicazione che non si solo frutto di
una speculazione teorica. Ad esempio, varrebbe
la pena di approfondire il fenomeno della falsificazione
di identità quando si naviga in rete. Ci sono
casi soprattutto di nette alterazioni di dati
sull'età o sul censo. In realtà, navigare in rete
permette di relazionarsi con gli altri dimenticando
o occultando la propria fisicità.
In definitiva sembra importante creare le condizioni
perchè le persone, e in particolare i gruppi meno
attivi, non siano obbligate ad adeguarsi alle
nuove tecnologie, ma che al contrario le tecnologie
siano adattate ai bisogni umani. Con questa ottica
si può auspicare che la società dell'informazione
non crei nuove categorie di esclusione, bensì
migliori l'integrazione sociale e la qualità della
vita.
Fausta Speranza |
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