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12th European Television
and Film Forum
Bologna, 14-16 Settembre 2000
Analisi e Report |
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Non è tutto globale
quel che connette
Internet, elemento chiave della digitalizzazione,
rappresenta lo strumento di comunicazione a crescita
più rapida nella storia. Si calcola che dal 1999
al 2001 si passa da 150 milioni circa di utenti
a oltre 700 milioni. Si può trionfalmente affermare
che cambia il concetto di distanza e di tempo.
Ma, mentre ci gloriamo di questo nuovo allargato
sguardo sul mondo, dobbiamo fermarci a fare alcune
riflessioni sulle magiche potenzialità di cui
parliamo.
Internet, fedele al suo nome world wide web, è
una rete ad estensione mondiale che connette prodigiosamente
i suoi utenti escludendo, però, tutti gli altri.
In realtà il mondo potrebbe restare diviso tra
ricchi e poveri, tra istruiti e analfabeti, tra
informatizzati e non. Un computer costa all'abitante
medio del Bangladesh una cifra pari a otto anni
del suo reddito, mentre l'americano medio lo acquista
con lo stipendio di un mese. L'88% degli utenti
Internet vive nei paesi industrializzati che rappresentano,
però, solo il 17% della popolazione globale. Gli
Stati Uniti possiedono più computer di tutto il
resto del mondo complessivamente considerato.
L'Asia del sud, con il 23% della popolazione mondiale,
ospita meno dell'1% degli utenti Internet del
nostro pianeta. Tali dati si deducono dal 10°
Rapporto dell'ONU sullo sviluppo umano del 1999.
La globalizzazione, che trova nella digitalizzazione
la migliore alleata, rappresenta il libero flusso
di denaro e merci e consente l'interdipendenza
crescente tra gli individui. E' la magia attraverso
la quale lo spazio si restringe, il tempo si contrae,
le frontiere scompaiono. Ma questa comunicazione
può essere anche una conversazione dai toni alti
che esclude chi ha poca voce, un discorso compattato
che fa a meno di tutti gli spazi per inserirsi.
Ricordiamoci che l'inglese viene utilizzato in
quasi l'80% dei siti web, eppure meno di una persona
su dieci, al mondo, lo parla.
Senza affatto demonizzare un fenomeno che rappresenta
la chiave di accesso al terzo millennio, va detto,
però, che la globalizzazione che conosciamo non
soddisfa tutte le aspettative per l'umanità di
domani. C'è ragione di ritenere che le forze del
mercato, da sole, non correggeranno disuguaglianze,
squilibri, contraddizioni. L'illusione che il
processo di globalizzazione potesse funzionare
secondo il principio dei vasi comunicanti, livellando
miracolosamente le differenze nella qualità della
vita dei popoli, è ormai superata. Ci vuole un'azione
consapevole per agire in questo senso. Ci vuole
un pensiero forte che non si arrenda di fronte
all'attuale velocità del pensiero comunicato.
Ci vuole uno studio attento che elabori gli orizzonti
nuovi aperti dall'era del multimediale. Per questo
è fondamentale tentare di mettere a fuoco i problemi
attraverso tutti i diversi aspetti, ragionando
tenendo presente tecnologia, leggi, economia,
politica e società.
Fausta Speranza |
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