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12th European Television
and Film Forum
Bologna, 14-16 Settembre 2000
Analisi e Report |
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Impatto e approccio
Se da un lato vi è l'estrema difficoltà di pensare
la cultura in un'unica linea di sviluppo con l'Information
Technology, dall'altro, solo lo spazio virtuale
garantito dalla piattaforma digitale consente
alle culture nazionali la possibilità di utilizzare
la globalizzazione dei mercati e la crescente
sovranazionalità delle istituzioni. Per l'Italia
e la sua particolare evoluzione tecnologica in
rapporto al sistema paese e al sistema mondo è
una necessità di sopravvivenza.
Nella storia dei rapporti fra tecnologie industriali
e postindustriali e culture, è prevalso un continuo
confronto-scontro tra l'accelerazione dei processi
innovativi e la stabilizzazione degli assetti,
la loro conservazione. Da un lato le avanguardie,
sempre più compatibili con le "culture comuni"
dell'attuale civiltà dei consumi. Dall'altro le
culture tradizionalmente elitarie, che hanno egemonizzato
il flusso top-down dei media collettivi. Così,
oggi, la contrapposizione tra uso sperimentale
ed uso conservativo dei media non regge più.
Esistono culture che hanno una visione totalizzante
dei media e culture che invece ne sentono la natura
di strumento, di protesi, ormai tendenzialmente
svincolate dal progetto moderno e dalle regole
della società di massa.
Le prime concepiscono l'Information Technology
come aggiornamento di una dotazione ricalcata
sul modello televisivo. Le seconde sentono il
terminale come un semplice mezzo di accesso ai
servizi e ai contenuti. Sono questi a costituire
l'autentica potenzialità del sistema. La scelta,
dunque, va compiuta tra due diverse strategie
d'uso dei new-media. La scelta di usarli privilegiando
i linguaggi unidirezionali è sostanzialmente regressiva.
Mentre, quanti li usano in modo strumentale fanno
prevalere le ragioni dell'identità .
Fausta Speranza |
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