12th European Television and Film Forum
Bologna, 14-16 Settembre 2000
Analisi e Report

Prospettive nell'era post-tv

In Italia esiste ancora un pubblico generalista, ma esistono anche altre aggregazioni di audience quantitativamente rilevanti, che vengono definite, con un termine forse limitativo, di target o di nicchia.
Quando ci si riferisce a questi segmenti di audience si pensa a persone che leggono gli stessi libri, ascoltano la stessa musica, vedono gli stessi film, consumano gli stessi prodotti. Un segmento molto più esteso di quanto si possa immaginare. Questo pubblico non trova nella televisione di massa un'offerta adeguata alle proprie esigenze ed è in cerca di programmi più innovativi e di qualità, attraverso canali personalizzati. Si può anche dire che il passaggio dai mass media ai personal media teorizzata dal massmediologo Negroponte sin dal 1982, ha trovato un suo primo impreciso riscontro nella esplosione dei canali tematici.
I prodotti televisivi sono sempre stati monomediali. Accadeva talvolta che da una serie televisiva si ricavasse un film, che di uno sceneggiato TV si facesse una riduzione radiofonica o teatrale. Da alcuni anni, soprattutto per esigenze di economicità e di mercato, si è andata affermando una produzione che potremmo definire oligomediale, che sfrutta le sinergie fra i diversi media sia in termini di prodotto che di mercato.
Fino ad ora però nessuno ha concepito una multimedialità allargata che operi a 360 gradi su tutto l'universo dei media attraverso la piattaforma digitale e produca opere a carattere modulare in cui ciascuna versione interagisca con le altre. Questa multimedialità si differenzia da quella accidentale in quanto è una modalità organica di progettazione ancor prima che di produzione, una sorta di motore in cui ciascun medium fa da volano per gli altri accumulando e restituendo energia. Una importante conseguenza di questo modo di ragionare sta nel fatto che gli apparati televisivi non avranno più come loro scopo ultimo quello di produrre programmi bensì materiali per opere multimediali e multicanale da destinare alla piattaforma digitale integrata. E lo stesso si può dire delle case editrici.
Il giorno in cui sarà chiaro che la multimedialità è qualcosa di più di un supporto digitale, e cioè un diverso modo di progettare, realizzare e distribuire prodotti per tutti i media, le aziende editoriali e gli apparati televisivi dovranno essere radicalmente ridisegnati nella loro struttura e nel loro funzionamento.
Perché si sviluppi una cultura capace di adeguarsi al nuovo scenario della piattaforma digitale occorrerà quindi ridisegnare gli apparati dell'industria dell'informazione secondo traiettorie orizzontali, costruendo una miriade di ponti che colleghino i media tra loro.

Fausta Speranza